sabato 14 aprile 2012

AIK-Goteborg, fuoco e fiamme a Stoccolma

Si è chiuso sull'1-1 il big match della terza giornata tra AIK Stoccolma e IFK Goteborg. La sfida forse più sentita del calcio svedese non ha regalato spettacolo, ma le emozioni non sono mancate. L'avvio del match è stato ritardato di alcuni minuti per un principio d'incendio occorso nella curva dei tifosi di casa, provocato da qualche bengala di troppo acceso nella coreografia del prepartita. Una polemica annosa, quella dell'utilizzo dei fumogeni nelle curve dell'Allsvenskan: nonostante gli ammonimenti della Federazione, che potrebbe anche decidere per una punizione esemplare nei confronti dell'AIK (si parla di una partita a porte chiuse), gli ultras non sembrano voler rinunciare a una tradizione che, da un punto di vista strettamente coreografico, è un marchio di fabbrica del torneo.

Sul campo, come detto, non è stato un gran match. Il Goteborg, sotto pressione dopo le due sconfitte nelle prime due giornate, ha provato a fare la partita, costruendo alcune buone occasioni ma senza incidere. Impalpabile, in particolare, la prestazione della coppia offensiva formata da Tobias Hysen e Robin Soder. Quest'ultimo, grande promessa del calcio scandinavo, è l'ombra del talento ammirato prima del grave infortunio subito due anni fa nella fase finale dell'Europeo Under 21. Il tentativo di recuperarlo da parte del tecnico Mikael Stahre è apprezzabile, ma le sue ultime prestazioni destano più di una preoccupazione. Bene invece la prova dei due esterni, il brasiliano Daniel Sobralense, arrivato in estate dal Kalmar, e Tobias Sana, schierato dall'inizio al posto dell'infortunato Selakovic. Sana, al centro di polemiche nell'ultima settimana per il mancato rinnovo del contratto (in scadenza a dicembre), ha risposto alla grande sul campo, con dribbling e assist illuminanti, mal sfruttati dai compagni di squadra.

Nell'AIK, ottima prova dell'islandese Helgi Danielsson a centrocampo: giocatore troppo spesso sottovalutato, l'ex Elfsborg e Hansa Rostock è tra i miglior nel suo ruolo in Allsvenskan e anche giovedì sera lo ha dimostrato, controllando con intelligenza i tempi di gioco e vincendo il confronto con il più famoso Pontus Farnerud, uno dei grandi acquisti invernali dell'IFK. Ancora un po' avulso dal gioco, invece, il colpo di mercato dei gialloneri, il costaricano Celso Borges, arrivato a parametro zero dal Fredrikstad e a segno nel turno precedente contro il Kalmar. Pur non incantando, l'AIK trova comunque il vantaggio con il subentrato Pontus Engblom, bravo a farsi trovare libero sul filo del fuorigioco e a concludere con precisione a rete.

Il finale del match è convulso, con l'IFK alla ricerca del pari con tanto cuore e poche idee. All'ultimo minuto di gioco, un'azione confusa sugli sviluppi di un calcio di punizione viene conclusa con un sinistro rabbioso dal centrale difensivo dei blavitt Hjalmar Jonsson. Rabbiosa è anche la reazione del pubblico di casa: ne fa le spese l'allenatore in seconda del Goteborg, Magnus Edlund, che viene colpito in testa da una monetina, cavandosela fortunatamente con un graffio o poco più. L'1-1 finale non cambia di molto la classifica del Goteborg, ora ultimo da solo con un punto, ma è fondamentale per il morale della truppa di Stahre in vista delle prossime partite.

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Il resto della giornata ha visto la terza vittoria consecutiva dell'Atvidaberg (pirotecnico 6-1 al Gefle), il ritorno al successo del Malmo (2-0 al Kalmar, con una grande prova del talento Jimmy Durmaz) e le convincenti vittorie di Elfsborg e Hacken (2-0 e 4-2 rispettivamente a Norrkoping e Mjallby). Tra domenica e lunedì va in scena il quarto turno: riflettori puntati sul Gamla Ullevi, dove il Goteborg ospita un Orebro apparso fin qui tutt'altro che irresistibile, e soprattutto sull'Olympiastadion di Stoccolma, dove il Djurgarden ospita il Malmo in una sfida di grande fascino e tradizione.

mercoledì 11 aprile 2012

Allsvenskan, il punto dopo due giornate

Detto del lanciatissimo Atvidaberg, che ha vinto pure l'anticipo della terza giornata, issandosi in vetta a punteggio pieno, le prime due giornate di Allsvenskan hanno confermato l'estremo equilibrio e l'imprevedibilità del massimo torneo di calcio svedese.

Per il momento, i pronostici della vigilia sono stati totalmente disattesi. La grande favorita secondo i bookmakers, l'IFK Goteborg, ha iniziato con due sconfitte contro squadre sulla carta poco quotate, il Syrianska e l'IFK Norrkoping. In entrambe le occasioni i "blavitt" hanno subito la rimonta degli avversari dopo essere passati in vantaggio: un segnale preoccupante, nonostante a livello di gioco il Goteborg abbia fatto passi da gigante rispetto alla scorsa stagione. Per i biancoblù sarà essenziale rialzare la testa fin dall'incontro di giovedì a Stoccolma contro l'AIK: una sfida nella sfida per il nuovo tecnico dell'IFK Mikael Stahre, che proprio a Goteborg, nel 2009, strappò il titolo alla sua futura squadra, quando sedeva sulla panchina dell'AIK.

Male anche il Malmo: la squadra di Rikard Norling (anche lui un ex AIK) ha raccolto la miseria di 1 punto in due giornate, frutto del pareggio casalingo contro il Gefle (ieri sconfitto 6-1 dall'Atvidaberg) e della fragorosa sconfitta sul campo dell'Hacken per 5-0. Sotto accusa la giovanissima coppia centrale formata da Pontus Jansson (nazionale Under 21) e Filip Helander, incapaci di contenere il furetto ghanese Majeed Waris, uno dei prospetti più interessanti del campionato. Il rapido attaccante, classe '91, ha messo a segno una doppietta, sfruttando a meraviglia le imbeccate di Martin Ericsson, fantasista ex Goteborg e Elfsborg, la cui carriera è stata condizionata da una serie di brutti infortuni.

Anche le altre favorite al titolo hanno iniziato in maniera balbettante. L'Helsingborg, sconfitto e dominato all'esordio dal Norrkoping, ha rialzato la testa superando in casa l'Elfsborg, che nonostante il cambio in panchina (l'ex Stabaek e ct dell'Under 21 Jorgen Lennartsson al posto di Magnus Haglund, passato al Lillestrom), continua a non convincere del tutto. Una nota lieta in casa Helsingborg è l'impatto del nuovo centravanti islandese Alfred Finnbogason, giunto in prestito dal Lokeren: doppietta decisiva la sua, con due reti di ottima fattura (destro incrociato dopo un dribbling secco, colpo di testa imperioso a centro area).


venerdì 6 aprile 2012

Allsvenskan 2012: il ritorno dell'Atvidaberg

Riparte l'Allsvenskan e con lei riparte anche il blog. Dopo due anni di pausa, era anche ora. Mentre scrivo queste righe è in corso la seconda giornata e - nel rispetto della tradizione di uno dei campionati più impronosticabili d'Europa - non sono mancate le sorprese. In testa, con 6 punti frutto di due vittorie, c'è il neopromosso Atvidaberg, tornato nella massima serie dopo una sola stagione di purgatorio in Superettan.

L'"Atvid", squadra espressione di una piccola città di nemmeno 7000 abitanti (meno di quanti ne possa contenere lo stadio Kopparvallen), è la classica società sportiva che deve le sue fortune (alterne) a una grande fabbrica: un po' come la Bayer per il Leverkusen o la Philips per il PSV Eindhoven.

La storia dell'Atvidaberg FF è legata doppio filo con quella della Facit, azienda leader nel settore dei calcolatori fino ai primi anni '70. In quel periodo, quando la fabbrica faceva registrare il suo massimo splendore, l'Atvidaberg FF era la squadra leader in Svezia, con buona pace delle grandi storiche di Goteborg e Stoccolma. Due Coppe nazionali (1970 e 1971), due titoli di Campione di Svezia (1972 e 1973) e una serie di prestazioni oltreconfine che resero celebre la società anche in Europa. Quarti di finale nella Coppa delle Coppe 1971/72 (sconfitta contro la Dynamo Berlino dopo aver fatto fuori il Chelsea) e quarti anche nella Coppa Campioni 1974/75, quando i biancoblù cedettero solamente al Barcellona. Ai Mondiali del '74 in Germania, dove la Svezia ben figurò, ben 8 elementi giocavano o avevano giocato nell'Atvidaberg: un risultato strabiliante per una società di quelle dimensioni.

Negli anni successivi, un po' come avvenuto alla nostra Olivetti, la Facit perse competitività: nel 1973 fu acquisita dal colosso Electrolux, per poi venir successivamente venduta alla Ericsson e quindi, nel 1998, definitivamente smembrata. L'improvviso declino dell'azienda significò anche il declino della squadra, che si ritrovò in breve tempo nelle serie minori. Solo negli ultimi anni c'è stata una ripresa, grazie anche alla collaborazione con il Djurgarden: una finale di Coppa di Svezia (persa proprio contro il DIF) e il ritorno in Allsvenskan nel 2010, dopo 28 anni dall'ultima apparizione.

La prima volta andò male: l'Atvidaberg si classificò penultimo e dovette ricominciare ancora una volta dalla Superettan. L'anno scorso, come detto, il riscatto immediato, e questa volta nella cittadina dell'Ostergotland sembrerebbero voler vender cara la pelle. Il mercato non ha regalato grandi colpi: i giocatori più rappresentativi sono l'esperto Kristian Bergstrom (classe '74, due presenze in Nazionale), l'attaccante fatto in casa Viktor Prodell e il terzino sinistro Jesper Arvidsson, ex nazionale Under 21. Proprio Arvidsson ha messo a segno il gol decisivo nel successo per 2-1 sul GAIS nella seconda giornata, trasformando una punizione dal limite a due minuti dal 90'.

Ma, come si dice in questi casi, la forza dell'Atvidaberg sta nel gruppo: a pochi giorni dell'inizio del campionato la squadra s'è ritrovata per girare un video musicale, il cui testo prende simpaticamente in giro le avversarie. La melodia è accattivante e l'ironia è tutt'altro che sottile, ma in Svezia nessuno s'è offeso. Il ritornello recita: "Ingen match är för svår/detta är åtvids år" ("Nessuna partita è troppo difficile/questo è l'anno dell'Atvid"). Che ci abbiano azzeccato?